I brani più ascoltati del 2020

Secondo last.fm, questi sono i brani che ho ascoltato di più nel corso del 2020.

Iniziamo con Start! – The Jam. Qualcosa vorrà dire…

Al secondo posto, Another World – Hoodoo Gurus. Chi l’avrebbe detto?

Al terzo posto, a pari merito tre canzoni:

Filter me through you – The Dream Syndicate, non mancano mai.

How The West Was Won And Where It Got Us – R.E.M.

Red Right Hand – Nick Cave & The Bad Seeds

Per chi è curioso, il resto delle statistiche sta qua.

2019

Come al solito, i brani più ascoltati da me nel 2019, secondo quanto registrato su last.fm

Al primo posto Recovery Mode, il brano dell’ultimo cd dei Dream Syndicate

Al secondo posto See at the movies, dall’ultimo cd di J Mascis

Al terzo, il singolo Inferno (Brisbane in summer), di Robert Forster

Le altre canzoni nei primi 10:

4Ascolta branoElimina dai preferitiPersonality CrisisNew York Dolls14
5Ascolta branoElimina dai preferitiMe And The FarmerThe Housemartins14
6Ascolta branoElimina dai preferitiOne Bird In The SkyRobert Forster13
7Ascolta branoElimina dai preferitiMake Her DayThe Go-Betweens13
8Ascolta branoElimina dai preferitiNo More HeroesThe Stranglers13
9Elimina dai preferitiThe Ones With Open MouthsIt’s Jo And Danny12
10Ascolta branoElimina dai preferitiGettin’ ByJerry Jeff WalkerAcquistaAltro12

Il resto dei dati, qui

Rapid Eye Movement (1980-2011)

E così, si sono sciolti. Li avevo conosciuti 25 anni fa, a tempi di Lifes rich pageant. E non mi avevano mai lasciato, anche se negli ultimi tempi… Beh, pareva che la musica non gli interessasse più.

E allora, scorriamo tutti i loro LP, di cui ho inserito una canzone per ognuno in questa playlist su youtube.

httpv://www.youtube.com/playlist?list=PL9247A610A07BE625

Il primo LP è, appunto, Lifes rich pageant. È il quarto dei R.E.M., ma è il primo che ho acquistato. Il disco mi piace ancora molto e non c’è canzone che non amo riascoltare. La canzone scelta è Begin the begin, anche se io mi porterei anche I believe nell’isola deserta.

Dopo acquistai Murmur, di cui sentivo sempre tutta la prima facciata (era 33 giri, ai tempi). Della seconda facciata sentivo solo Sitting still e Shaking through che ho scelto per la playlist.

Il successivo album, Reckoning, album che non mi ha esaltato e di cui ho inserito Harborcoat, la canzone iniziale.

Invece Fables of the reconstruction è sempre stato il mio preferito per le atmosfere un po’ campestri e dissonanti: ho inserito una versione live di Wendell Gee, la canzone che chiude il disco e una delle mie preferite, nonostante il gruppo stesso non la ami.

Da questo punto in poi ho acquistato gli album appena uscivano ma Document mi deluse, nonostante i big hits The one I love e It’s the end of the world as we know it (cover magistrale di un pezzo di Ligabue :-)), da cui ho estratto Welcome to the occupation, perché, a parte i due hit, era il pezzo che preferivo.

Il passaggio da indie a mayor, dalla IRS alla WB, non cambia nulla, se non nel budget che i REM spendono nei video. Pubblicano Green, di cui inserisco You are the everything, una delle canzoni in cui Stype non prende (quasi) mai fiato.

Il grande successo ottenuto con Out of time, naturalmente, mi ha un po’ destabilizzato, se non altro perché penso che il disco non sia uno dei migliori (e i miei amici dovevano sopportare le mie cassette con i pezzi degli album precedenti mentre loro volevano sentire solo Shiny happy people). Ho inserito Near wild heaven perché la canta Mills.

Automatic for the people, il primo acquistato in formato CD, invece, è magnifico, triste e suggestivo, come la sua canzone finale, Find the river.

Monster faceva casino, ma non mi ha mai soddisfatto, nonostante esordisse con What’s the frequency, Kenneth?, una canzone con un gran video!

Uno degli album più sottovalutati dei REM è New Adventures in Hi-Fi, di cui E-bow the letter mi ricorda le tristi serate in trasferta di lavoro.

Da qui in poi, la perdita di Berry mi ha allontanato dai REM. Comunque ho inserito:

Eccomi!

Ed ecco il mio primo post su ROIORDIE, sono un pochino emozionata, ma andiamo subito subito al sodo…
Il mio suggerimento per fare spesa e scorpacciata di godibilissima musica?
Una versione (gratuita) di “Castel Made of Sand”, di Hendrix del 1967, riarrangiata reggae (scaricatela qui), un po’ estiva e tanto creativa, come i veri castelli di sabbia che si possono vedere tutti gli anni alla Gara che si tiene a Jesolo, costruiti con qualsiasi cosa, olive, bandierine dei cocktails e stuzzicadenti, stessa creativita’ che si riscontra nei giri di basso della canzone e… Come non inseguire la melodia?
…E a proposito di sogni, creativita’ ed espressivita’, sole sabbia, vento mare, meraviglia e leggende…
Cercate, ed inseguite, le pentole d’oro (oro simbolo di preziosa musica, in questo caso) sotto l’arcobaleno, con i Rainbow nel brano: “Catch the Rainbow”:

Ride the wind to the sun
Sail away on ships of wonder

E per finire, per rilassarsi quando ci si perde un po’ di vista: “Soul to Squeeze” dei Red Hot Chili Peppers

Where I go I just dont know,
I got to, got to, gotta take it slow.
When I find my piece of mind,
I’m gonna give you some of my good time.

A questo punto caricate il vostro MP3/IPod/ o qualsiasi congegno elettronico abbiate per immagazzinare musica e..
PLAY!

Zuck's 2006 Favorites

Come tutto l’universo mondo ben sa, Zuck è un appassionato utilizzatore di quel social-web2.0-database- sito musicale che è il magnifico last.fm.
Andando a vedere le statistiche dello scorso anno possiamo scoprire quali siano i pezzi più ascoltati quando il vostro beneamato è collegato alla rete.
Ecco le prime posizioni:

  1. Eels – Railroad Man: Pezzo rilassante da un disco di cui ho già scritto meraviglie. Fidatevi di me, compratelo!
  2. Johnny Cash – Hurt: Fa piangere, gridare e contiene uno dei miei versi preferiti “and you could have it all – my empire of dirt”
  3. Eels – Fresh Feeling: Anche questo è un pezzo che rilassa e mette allegria. Ha aperto il concerto del tour Eels with Strings a Milano.
  4. The Go-Betweens – No Reason to Cry: Una ragione per piangere ci sarebbe, quest’anno ci ha lasciato Grant McLennan
  5. The Go-Betweens – Here Comes a City: Il pezzo di apertura dell’ultimo disco dei Go-Betweens, pop perfetto.
  6. The Kinks – You Really Got Me: Colpa di Badòn
  7. Eels – Blinking Lights (For You): Ancora gli Eels, che siano uno dei miei gruppi preferiti?

Continua a leggere

Badòn selection

Come tutti sanno, anche i più piccini hanno dei loro gusti, per quanto imperscrutabili. Qui presenteremo la playlist selezionata dal piccolo Badòn.
Chi è il piccolo Badòn? Non è importante, ma se proprio ci tenete, andate qui.Badòn
Si comincia con i beneamati Rolling Stones e il pezzo di apertura del disco del 1965, Out of our heads. Il disco contiene Satisfaction, ma la preferenza di Badòn va a Mercy Mercy (ev mersi, ev mersi nonnì), una cover di un pezzo rhythm and blues.
Si continua con la celeberrima You really got me dei Kinks (tanana nanà, tanana nanà – iu rilli gamminau), che contiene il più bell’assolo fatto da un diciassettenne nella storia del rock.
Si conclude con Old Shit/New Shit (la canzone del treno ???)degli Eels, ritmo e strani effetti, cani e fantasmi. Dal più bell’album (Blinking lights and other revelations) degli ultimi cinque anni.
Continua a leggere

Music Inc.: Queens Of The Stone Age & Eagles of Death Metal

Per certi versi il mondo della musica è un po’ come quello dell’Information Technology: dopo un po’ ci si accorge che gira gira in mezzo a tante facce quelli veramente in gamba più o meno son sempre quelli.

Esempio emblematico di questo star system è, oltre la onnipresente ed infallibile Linda Perry, la compartecipazione Queens Of The Stone AgeEagles of Death Metal. Mi spiego meglio:

Continua a leggere